La commissione per i gruppi del dopo-cresima è formata da tutti i ragazzi dell’oratorio a cui è stato affidato il ruolo di educatori di un gruppo, e dai sacerdoti della parrocchia. Essere responsabili di un gruppo è un compito tanto bello quanto impegnativo, per questo motivo è importante creare per gli educatori un momento di confronto e di verifica del lavoro svolto. Lo scopo della commissione è quello di dare agli educatori la possibilità di condividere con gli altri le numerose esperienze vissute con i ragazzi e di pianificare il lavoro successivo, anche sulla base di un cammino di crescita comune a tutti i giovani della parrocchia. All’interno della commissione è possibile confrontarsi sia sugli aspetti positivi e sulle risorse, che le attività offrono ai ragazzi, sia sui problemi e le difficoltà nei quali si può incappare, al fine di migliorare il percorso educativo proposto. A inizio anno, i membri della commissione si riuniscono per presentare agli altri educatori il programma educativo che intendono svolgere con il proprio gruppo e per proporre attività da svolgere in comune, che contribuiscano a creare legami sempre più forti tra i ragazzi, per farli sentire parte attiva della comunità parrocchiale. Nel prosieguo dell’anno, la commissione ha lo scopo di compiere una verifica del cammino svolto.

La Commissione Catechesi Adulti, istituita solo da alcuni anni, si occupa principalmente di promuovere e coordinare tutte le iniziative volte alla trasmissione della fede e alla formazione spirituale degli adulti. Fanno parte della Commissione, tra gli altri, i rappresentanti delle coppie che si occupano dei corsi di Preparazione al Matrimonio e degli incontri per i Genitori dei Battezzandi, i referenti dei Gruppi Famiglia attualmente presenti in parrocchia e quanti si sono resi disponibili per i Gruppi di ascolto della Parola. L’obiettivo principale è quello di realizzare iniziative diversificate, calibrate sulla fascia dell’età adulta, che favoriscano una riscoperta e un approfondimento della fede, attraverso il confronto con la Parola di Dio, i documenti del Magistero ecclesiale e la riflessione su alcune tematiche etiche. La sfida è quella di riuscire ad avvicinare e coinvolgere non solo la ristretta cerchia degli operatori pastorali, ma tutti coloro che frequentano la Messa domenicale e l’ambito oratoriale.

Gruppi di Ascolto della Parola


I Gruppi di Ascolto della Parola sono nati in occasione della Missione Popolare Diocesana del 1996. Scopo della Missione era quello di dare una “scossa” alla routine quotidiana delle nostre comunità parrocchiali, mettendo in discussione la vita di ciascuno mediante un approfondito confronto con la Parola di Dio, provocando quindi il desiderio di un’autentica “conversione”. Gli incontri dei Gruppi di Ascolto si tenevano nelle case delle famiglie ospitanti ed erano guidati dagli animatori, che nell’anno precedente avevano seguito un impegnativo corso di preparazione specifica, e che prima di ogni incontro si ritrovavano con il parroco per approfondire il brano da prendere in considerazione. Nella nostra parrocchia all'inizio si erano formati una ventina di gruppi, con incontri mensili per tutto l’anno, che in seguito, come auspicato dalla Curia, continuarono per alcuni anni, seppure in numero ridotto. Ora tale attività è diventata più sporadica. Il metodo di lavoro dei Gruppi di Ascolto è la Lectio Divina, ossia l’esercizio ordinato dell’ascolto della Parola di Dio: un esercizio in cui ognuno partecipa in maniera attiva, non come ascoltatore passivo di una predica domenicale, ma facendo risuonare la Parola nel proprio animo ed esternando quanto di personale essa ha suscitato in lui. Il metodo prevede 4 momenti:
- Osservare: la pagina del Vangelo va approfondita ed inquadrata nel momento in cui si svolge.
- Interpretare: cioè comprendere ciò che Dio vuole rivelare su di sé e su di noi, cercando, se possibile, la parola o la frase chiave per interpretare correttamente il brano.
- Applicare: qui inizia la parte personale. Far risuonare la Parola ascoltata dentro di sé, far cozzare la Parola con la propria vita e provare a rispondere alla domanda: “Perché questo brano è una buona notizia per me?
- Lodare: al termine di ogni incontro, la Parola di Dio dovrebbe generare il desiderio di lodare il Signore, attraverso la lettura di un salmo appropriato, di una preghiera o di meditazione inerente.

Scuola della Parola

Ogni secondo lunedì del mese, alle ore 21, si tiene in sala Giambelli la Scuola della Parola. Insieme si legge la Parola di Dio cercando di inquadrare il brano biblico dapprima nel contesto storico del tempo, poi nella nostra vita quotidiana. Si analizzano i personaggi, il linguaggio, la costruzione dell’episodio e gli espedienti narrativi caratterizzanti il brano. La specificità di questi incontri è la lettura precisa e puntuale del testo evangelico, con osservazioni dal punto di vista sia formale che sostanziale. In parallelo, si prendono in considerazione i testi che hanno anticipato e ispirato il brano del Nuovo Testamento preso in questione. Al termine sono sempre proposte attualizzazioni, domande di riflessione e si svolge un breve momento di condivisione. Il percorso è iniziato tre anni fa. Si è partiti con la lettura delle tre Epifanie (nozze di Cana, adorazione dei Magi e Battesimo di Gesù), per proseguire con il Vangelo dell’infanzia secondo Matteo e poi il “Discorso della montagna e le Beatitudini” al cap. 5 dello stesso Vangelo. Gli stessi temi erano poi proposti, il mercoledì successivo, al gruppo giovani. Quest’anno si prende in esame il Padre nostro.

Scuola di comunità (sdc)

Dopo l’incontro con Gesù, Giovanni e Andrea non seguirono un discorso ma seguirono un invito: “venite e vedete”. Da quel momento la convivenza con Lui cambiò totalmente la loro vita, tanto quell’Uomo corrispondeva alle attese del loro cuore. La sdc ha la stessa dinamica: vedere la propria vita cambiata da un Incontro in cui si palesa il Volto del mistero. Ciò che ne scaturisce è un lavoro in cui è richiesto, in modo serio, di mettere in confronto tutto ciò che accade nella propria esperienza, nel proprio vissuto, nel proprio cuore con la luce di Cristo, per arrivare ad avere un gusto pieno del vivere. La specifica modalità consiste, normalmente, nella lettura di un testo proposto dal movimento di Comunione e liberazione. In questo si è aiutati da una compagnia di persone che si riconoscono unite dallo stesso ideale, nonostante i limiti personali. Lo spirito è quello di accogliere tutti e di non giudicare nessuno, in quanto si è coscienti del proprio male, prima ancora di vederlo negli altri. Insieme poi si cammina con lo sguardo teso a Colui che ci ha fatti e ci fa, al fine di sperimentare ciò che scrisse il retore romano Mario Vittorino, dopo la sua conversione al cristianesimo: “Quando ho incontrato Cristo mi sono scoperto uomo”. Solo questo ci salva dalla trascuratezza dell’io: la coscienza piena di ciò che siamo. Gli incontri tendenzialmente si svolgono con cadenza mensile.

Il “Gruppo Famiglie” è un gruppo nato qualche anno fa sulla scia di un corso di preparazione al matrimonio. Le coppie che avevano partecipato agli incontri avevano manifestato il desiderio di proseguire un cammino spirituale che le aiutasse a vivere la fede in Cristo nella vita di tutti i giorni, nel caos metropolitano, nelle numerose ore di lavoro, in famiglia, visto che di lì a poco sarebbero arrivati i primi figli. E così da tre anni stiamo mantenendo fede all'impegno di incontro mensile di formazione e scambio di idee. Nel corso del tempo abbiamo ovviamente dovuto cambiare l’organizzazione perché, se prima dei figli vedersi alla sera era perfetto, alla venuta dei primi bimbi la fascia serale non andava più bene. Senza perderci d’animo, forti dei vantaggi umani e spirituali di tali incontri, abbiamo trovato sempre ottime soluzioni fino ad approdare all'attuale organizzazione che prevede, una volta al mese, la partecipazione alla s. messa domenicale delle 10, l’incontro successivo fin verso le 12 e a seguire il pranzo insieme. Il calendario viene concordato ad ottobre per tutto l’anno, in modo tale che ogni famiglia si possa organizzare. Il cuore degli incontri sono le tematiche affrontate. Il primo ciclo era relativo alle virtù umane, consapevoli che esse sono i mattoni per una buona vita cristiana; poi abbiamo cercato di comprendere meglio la santa Messa, consapevoli che spesso le distrazioni ci fanno perdere di vista dettagli di vero Amore, mentre lo scorso anno abbiamo dedicato il ciclo di incontri alla preghiera, considerata da molteplici punti di vista (con il coniuge, con i bambini, nel caos quotidiano, nel colloquio personale con Dio), cercando poi di metter a fuoco alcune qualità dei santi, anche con l’aiuto dell’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”. Quest’anno, invece, abbiamo sentito la necessità di riprendere in mano il Vangelo e di conoscere meglio il nostro amico Gesù e la sua vita quotidiana; abbiamo così previsto degli incontri sul Vangelo di Luca, per rendere più salda la fede e affrontare le sfide di ogni giorno. Abbiamo anche cercato di partecipare alla vita della nostra comunità, non percependoci come un gruppo a se stante, ma come parte attiva, desiderosi di collaborare e di renderci disponibili per le diverse realtà parrocchiali. Non sono mancati e non mancano momenti di aggregazione familiare con caratteristiche di festa e di gioia, come per esempio feste di compleanno, grigliate, partecipazione ai giorni di O’rione in festa e altro ancora. Gli incontri sono aperti a tutte le famiglie. Se siete interessati vi aspettiamo! Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

NON UN CORSO MA UN PERCORSO
Viene offerto agli adulti che desiderano prepararsi a ricevere il sacramento della Cresima e completare il cammino dell'iniziazione cristiana intrapreso da piccoli. Vorremmo che gli incontri avessero un carattere di familiarità e condivisione, in uno spirito di ascolto reciproco e di preghiera. Nessuna pretesa scolastica dunque, ma il desiderio di sostenerci nella fede guidati dalla Parola di Dio e confortati dalla reciproca testimonianza. Percorso il più possibile comunitario perché è della fede della Chiesa che riceviamo la nostra fede. La Chiesa è infatti la famiglia dei battezzati adunata dallo Spirito nella assemblea liturgica. Ci incontriamo per chiedere a Dio il dono della fede. L’obiettivo degli incontri è quello di ripercorrere gli elementi essenziali della fede, facendoci guidare da testi biblici letti e meditati (particolarmente del Vangelo secondo Marco, che consigliamo vivamente di leggere a casa per intero) e, quando possibile, da brani scelti del Magistero della Chiesa (Concilio Vaticani II° e Catechismo della Chiesa Cattolica). L’itinerario è articolato in una decina di incontri, di poco più di un’ora, tenuti nei locali della parrocchia, concordati tra i formatori e i cresimandi.

CAMMINO DI CATECUMENATO PER ADULTI


IL CATECUMENATO, ITINERARIO DI FEDE E CONVERSIONE

Molte persone - italiane e straniere – chiedono di ricevere da adulti i sacramenti del battesimo, della cresima e dell’eucarestia. Anche la Diocesi di Milano offre l’opportunità di un percorso a tappe, della durata di circa due anni, attraverso il quale si riceve una formazione cristiana nella Chiesa per arrivare a diventare cristiani. È un cammino personalizzato, che tiene conto della persona in modo integrale: la sua situazione umana, la sua storia, il suo cammino, i suoi interessi, i suoi problemi, le sue attitudini. L’incaricato diocesano del catecumenato è Mons. Paolo Sartor. «Diventare cristiano richiede, fin dal tempo degli apostoli, un cammino e una iniziazione con diverse tappe. Questo itinerario può essere percorso rapidamente o lentamente. Dovrà in ogni caso comportare alcuni elementi essenziali: l’annuncio della Parola, l’accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l’effusione dello Spirito santo, l’accesso alla Comunione eucaristica». «Oggi, in tutti i riti latini e orientali, l’iniziazione cristiana degli adulti incomincia con il loro ingresso nel catecumenato e arriva al suo culmine nella celebrazione unitaria dei tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia». Secondo il Rito dell’iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA), il processo di iniziazione cristiana, nel rispetto del candidato e nel discernimento dell’azione dello Spirito Santo, è un esigente cammino di conversione e crescita nella fede. Tale cammino, originato dall’azione di Dio, che previene e accompagna, è vissuto nella comunità ecclesiale che accoglie il nuovo credente e lo sostiene fino a generarlo a vita nuova; è fondato su un serio impegno personale di risposta a Dio e di progressivo cambiamento di mentalità e di costume (cfr. RICA, 19). Queste quattro vie: la conversione, la catechesi, i riti liturgici e la testimonianza della vita, sono realtà distinte e al tempo stesso fondamentalmente legate e dipendenti l’una dall’altra. In particolare la catechesi, disposta per gradi in maniera da essere adatta e rispondente alla situazione concreta degli adulti e in sintonia con l’anno liturgico, deve presentare integralmente il mistero cristiano. Questo il cammino di iniziazione dei nuovi credenti si articola in un processo a tappe: quattro tempi o periodi, scanditi da tre gradi o passaggi, «per i quali il catecumeno avanzando passa, per così dire, di porta in porta o di gradino in gradino» (RICA, 6).
IL PERCORSO
– Il Parroco sceglie per ogni catecumeno un accompagnatore catechista che frequenta la Parrocchia e che ha responsabilità in essa. – Gli accompagnatori sono invitati a partecipare a tre o quattro incontri formativi. – I catecumeni insieme ai loro accompagnatori partecipano a ritiri diocesani. – Il cammino del catecumenato è a tappe, segue l’Anno Liturgico e verrà svolto sia in Parrocchia che in Diocesi. In Parrocchia – L’entrata in catecumenato (dopo alcuni mesi di verifica delle motivazioni e di esperienza nella conoscenza di Gesù Cristo). –. Gli Scrutini nella III, IV, V Domenica di Quaresima. In Diocesi - Il rito dell’Iscrizione del nome, la prima domenica di quaresima (II anno), con il Vescovo in Sant’Ambrogio - L’Unzione dei catecumeni e uno Scrutinio durante un ritiro diocesano dei catecumeni e accompagnatori - La consegna del Credo e del Padre Nostro, il Sabato in Traditione Symboli, nella V settimana di Quaresima - La celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima e Eucaristia) durante la Veglia Pasquale, in Cattedrale con il Vescovo o nelle parrocchie di appartenenza - La celebrazione del Sacramento della Penitenza in giugno
LE TAPPE

Pre-catecumenato
E’ un tempo di discernimento iniziale in cui il candidato dice il suo progetto di diventare cristiano, è in ascolto di ciò che la Chiesa annuncia attraverso il Vangelo. Il riconoscimento di una fede iniziale e un inizio di conversione nel candidato costituiscono i due criteri di accesso per l’ammissione al Catecumenato.

Ammissione
Attraverso l’ammissione al catecumenato, il candidato diventa partecipe alla vita di Chiesa come catecumeno. Questa tappa riconosce che il candidato ha operato una conversione, ha fatto un atto di fede iniziale in Gesù come salvatore e un atto di fiducia alla Chiesa. L’unzione dei catecumeni ed il segno di croce di Gesù marca l’entrata dei catecumeni nella Chiesa.

Elezione
Con l’iscrizione del nome ha inizio il tempo della purificazione e illuminazione. Gli eletti sono chiamati a vivere un intenso cammino spirituale di purificazione del cuore e della mente, di penitenza e di revisione della vita, di seria preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo, eucarestia, confermazione. Questo tempo coincide con la Quaresima e termina con la Veglia pasquale. Durante questo periodo di preparazione verranno celebrati riti propri chiamati gli Scrutini.

L’iscrizione del nome
E' il rito nel quale i catecumeni, la cui fede è stata riconosciuta sufficientemente matura, sono ammessi a partecipare ai sacramenti dell’iniziazione cristiana durante la Veglia pasquale. Si tratta di una elezione, di una scelta operata da Dio, nella quale Egli agisce mediante la Chiesa. Infatti, i candidati attraverso questo rito iscrivono il loro nome sul registro dei futuri battezzati, in segno di fedeltà all’appello e diventano”Eletti”. È la prima volta, che i padrini esercitano pubblicamente il loro ministero.

Gli Scrutini
Gli Scrutini hanno una grande importanza nella formazione spirituale. Essi purificano la mente e il cuore, fortificano contro le tentazioni, rettificano le intenzioni e stimolano la volontà verso una più intima adesione a Cristo e verso un sempre più fermo impegno nell’amore di Dio. Gli Scrutini vengono celebrati nella III, IV, V domenica di Quaresima, illuminano gli eletti sul mistero del peccato e sul significato dell’azione redentrice di Cristo, presentano come acqua viva nel Vangelo della Samaritana, come luce nel Vangelo del cieco nato, come risurrezione e vita nel Vangelo della risurrezione di Lazzaro. Nel sabato in Traditione Symboli, successivo al terzo scrutinio, ha luogo la consegna del Simbolo il “CREDO” e la recita comunitaria del”PADRE NOSTRO”.

Celebrazione dei sacramenti
L’iniziazione cristiana si compie nella Veglia pasquale con la celebrazione unitaria dei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia (RICA, 8). Dopo la liturgia della luce e la liturgia della Parola, che presenta le grandi tappe della storia della salvezza simbolicamente vissute nel Battesimo, si fa la solenne benedizione dell’acqua. I catecumeni rinunciano a Satana, pronunziano la professione della fede in Dio Padre e Figlio e Spirito santo e mediante l’acqua, morti al peccato, rinascono come figli di Dio e vengono aggregati al suo popolo. Ricevono, con l’imposizione delle mani e l’unzione del crisma, lo Spirito di adozione che li consacra e fortifica per compiere la missione profetica, sacerdotale e regale di Cristo e della Chiesa. Infine partecipano con tutto il popolo di Dio all’offerta del sacrificio di Cristo, al rendimento di grazie e alla supplica perché il Padre effonda su tutto il genere umano lo Spirito creatore e redentore, e prendono parte al Corpo e al Sangue, che riunisce quanti lo ricevono nella Chiesa ed è pegno di risurrezione.

Mistagogia
Terminata la Veglia pasquale e dopo la prima Eucaristia non tutto è finito. Con la celebrazione dei sacramenti i catecumeni hanno varcato l’ultima porta dell’iniziazione e, secondo una espressione di san Giovanni Crisostomo, «sono ora liberi e cittadini della Chiesa, santi, giusti, eredi, membra di Cristo e tempio dello Spirito» (25). I neofiti devono ora vivere nella novità di vita ricevuta con i sacramenti Il tempo della mistagogia è destinato, attraverso la meditazione del Vangelo, la catechesi, l’esperienza dei sacramenti e l’esercizio della carità, ad approfondire i misteri celebrati, a consolidare la pratica della vita e a stabilire rapporti più stretti con i fedeli (cfr. RICA, 37-39).Il tempo della mistagogia si protrae per tutto il tempo pasquale, prevede una celebrazione comunitaria del rito della riconciliazione e si conclude con la solenne celebrazione della Pentecoste.

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