Gruppi di Ascolto della Parola


I Gruppi di Ascolto della Parola sono nati in occasione della Missione Popolare Diocesana del 1996. Scopo della Missione era quello di dare una “scossa” alla routine quotidiana delle nostre comunità parrocchiali, mettendo in discussione la vita di ciascuno mediante un approfondito confronto con la Parola di Dio, provocando quindi il desiderio di un’autentica “conversione”. Gli incontri dei Gruppi di Ascolto si tenevano nelle case delle famiglie ospitanti ed erano guidati dagli animatori, che nell’anno precedente avevano seguito un impegnativo corso di preparazione specifica, e che prima di ogni incontro si ritrovavano con il parroco per approfondire il brano da prendere in considerazione. Nella nostra parrocchia all'inizio si erano formati una ventina di gruppi, con incontri mensili per tutto l’anno, che in seguito, come auspicato dalla Curia, continuarono per alcuni anni, seppure in numero ridotto. Ora tale attività è diventata più sporadica. Il metodo di lavoro dei Gruppi di Ascolto è la Lectio Divina, ossia l’esercizio ordinato dell’ascolto della Parola di Dio: un esercizio in cui ognuno partecipa in maniera attiva, non come ascoltatore passivo di una predica domenicale, ma facendo risuonare la Parola nel proprio animo ed esternando quanto di personale essa ha suscitato in lui. Il metodo prevede 4 momenti:
- Osservare: la pagina del Vangelo va approfondita ed inquadrata nel momento in cui si svolge.
- Interpretare: cioè comprendere ciò che Dio vuole rivelare su di sé e su di noi, cercando, se possibile, la parola o la frase chiave per interpretare correttamente il brano.
- Applicare: qui inizia la parte personale. Far risuonare la Parola ascoltata dentro di sé, far cozzare la Parola con la propria vita e provare a rispondere alla domanda: “Perché questo brano è una buona notizia per me?
- Lodare: al termine di ogni incontro, la Parola di Dio dovrebbe generare il desiderio di lodare il Signore, attraverso la lettura di un salmo appropriato, di una preghiera o di meditazione inerente.

Scuola della Parola

Ogni secondo lunedì del mese, alle ore 21, si tiene in sala Giambelli la Scuola della Parola. Insieme si legge la Parola di Dio cercando di inquadrare il brano biblico dapprima nel contesto storico del tempo, poi nella nostra vita quotidiana. Si analizzano i personaggi, il linguaggio, la costruzione dell’episodio e gli espedienti narrativi caratterizzanti il brano. La specificità di questi incontri è la lettura precisa e puntuale del testo evangelico, con osservazioni dal punto di vista sia formale che sostanziale. In parallelo, si prendono in considerazione i testi che hanno anticipato e ispirato il brano del Nuovo Testamento preso in questione. Al termine sono sempre proposte attualizzazioni, domande di riflessione e si svolge un breve momento di condivisione. Il percorso è iniziato tre anni fa. Si è partiti con la lettura delle tre Epifanie (nozze di Cana, adorazione dei Magi e Battesimo di Gesù), per proseguire con il Vangelo dell’infanzia secondo Matteo e poi il “Discorso della montagna e le Beatitudini” al cap. 5 dello stesso Vangelo. Gli stessi temi erano poi proposti, il mercoledì successivo, al gruppo giovani. Quest’anno si prende in esame il Padre nostro.

Scuola di comunità (sdc)

Dopo l’incontro con Gesù, Giovanni e Andrea non seguirono un discorso ma seguirono un invito: “venite e vedete”. Da quel momento la convivenza con Lui cambiò totalmente la loro vita, tanto quell’Uomo corrispondeva alle attese del loro cuore. La sdc ha la stessa dinamica: vedere la propria vita cambiata da un Incontro in cui si palesa il Volto del mistero. Ciò che ne scaturisce è un lavoro in cui è richiesto, in modo serio, di mettere in confronto tutto ciò che accade nella propria esperienza, nel proprio vissuto, nel proprio cuore con la luce di Cristo, per arrivare ad avere un gusto pieno del vivere. La specifica modalità consiste, normalmente, nella lettura di un testo proposto dal movimento di Comunione e liberazione. In questo si è aiutati da una compagnia di persone che si riconoscono unite dallo stesso ideale, nonostante i limiti personali. Lo spirito è quello di accogliere tutti e di non giudicare nessuno, in quanto si è coscienti del proprio male, prima ancora di vederlo negli altri. Insieme poi si cammina con lo sguardo teso a Colui che ci ha fatti e ci fa, al fine di sperimentare ciò che scrisse il retore romano Mario Vittorino, dopo la sua conversione al cristianesimo: “Quando ho incontrato Cristo mi sono scoperto uomo”. Solo questo ci salva dalla trascuratezza dell’io: la coscienza piena di ciò che siamo. Gli incontri tendenzialmente si svolgono con cadenza mensile.